STORIA DELLA CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA

La “Camera Sindacale della Moda Italiana”, è stata istituita l’11 giugno 1958, nel Grand Hotel, In Via Vittorio Emanuele Orlando 3, Roma. Questo fu il precursore del corpo che in seguito divenne la “Camera Nazionale della Moda Italiana”. La sede dell’Associazione è stata stabilita a Roma, provvisoriamente in Piazza di Spagna 93.

Erano presenti all’Atto Costitutivo i proprietari dei più importanti Esercizi di Alta Moda in Italia, tra cui alcuni Stabilimenti privati, che a quei tempi svolgevano un ruolo cruciale nella promozione di questo settore: Maria Antonelli in Borrello, Roberto Cappucci, la Principessa Caracciolo Ginnetti, Alberto Fabiani, Giovanni Cesare Guidi, Germana Marucelli a Calza, Emilio Federico Schuberth, Simonetta Colonna Di Cesarò in Fabiani, Jole Veneziani, Francesco Borrello, Giovanni Battista Giorgini e l’Avvocato, Pietro Parisio.

La Camera Sindacale della Moda Italiana nasce come Associazione apolitica, senza scopo di lucro, per una durata di 10 anni, con riserva di proroga. I suoi scopi erano la tutela, e l’aumento di valore e disciplina degli interessi morali, artistici ed economici delle attività professionali svolte dalle diverse categorie dei numerosi settori coinvolti con la moda, sia verso le Istituzioni Pubbliche che verso le altre Associazioni nazionali ed estere. Oltre a questo, la Camera Sindacale della Moda Italiana ha promosso il coordinamento, lo studio e la gestione di tutto ciò che poteva essere utile a queste categorie associate, riguardante le sfilate individuali e collettive, che si tenevano in Italia o all’estero. Un’altra impresa è stata la graduale creazione dei seguenti settori di competenza: stabilimenti per la creazione di Haute Couture per donna, stabilimenti per la creazione di haute couture per uomo, stabilimenti per la creazione di abbigliamento sportivo femminile, haute couture (femminile e maschile), pellicciai, mugnai e artigiani che producono accessori di moda.

Lo Statuto era redatto, composto da trentacinque articoli, che regolavano l’Associazione e le sue parti: l’Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Comitato Esecutivo, la Presidenza e il Comitato di Controllo. Il primo Presidente fu Giovanni Battista Giorgini.

Nei primi mesi del 1962, tuttavia, un’organizzazione chiamata “Camera Nazionale della Moda Italiana” fu creata dal Centro Romano Alta Moda e rifletteva più o meno, nelle sue finalità e nella sua struttura, l’Associazione ideata da Giorgini. Centri Moda, Istituzioni e Camere di Commercio sono stati invitati all’atto costitutivo, con l’intento di conferire immediatamente un carattere ufficiale all’Associazione e offrire al settore l’adesione rapida, unanime e unitaria di tutte le parti che all’epoca erano impegnate nella moda italiana.

La funzione principale della Camera Nazionale delle Moda Italiana era quella di essere l’organismo di autoregolamentazione a cui tutte le Case di Moda aderivano spontaneamente. La frammentarietà delle diverse organizzazioni che esistevano a quei tempi, troverebbe in questo modo una misura di coordinamento.

Dal 29 settembre 1962, a seguito di deliberazioni approvate in Assemblea straordinaria, le finalità, gli scopi e la struttura dell’Associazione furono modificati, cosicché come organizzazione privata e apolitica che non dava alcun sostegno a nessun partito politico, iniziò ad operare attivamente nel settore della moda. Il suo scopo, così com’è ancora oggi, era quello di “rappresentare i più alti valori della moda italiana, e di tutelare, coordinare e rafforzare l’immagine della moda italiana in Italia e all’estero, nonché gli interessi tecnici, artistici ed economici dei suoi Associati”.

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